Descrizione
Il dpcm 2 marzo 2021, il decreto-legge 13 marzo 2021, n. 30 e il decreto-legge 1 aprile 2021, n.44, hanno disposto l’applicazione di misure restrittive per il contenimento del contagio da COVID-19.
Dal 15 marzo al 2 aprile 2021 e dal 6 al 30 aprile 2021, in tutte le zone gialle si applicano le disposizioni previste per le zone arancioni (articolo 1, comma 1, del decreto-legge 13 marzo 2021, n. 30, e art. 1, comma 2, del decreto-legge 1 aprile 2021, n. 44).
Dal 15 marzo al 2 aprile 2021 e dal 6 al 30 aprile 2021, in tutte le zone gialle si applicano le disposizioni previste per le zone arancioni (articolo 1, comma 1, del decreto-legge 13 marzo 2021, n. 30, e art. 1, comma 2, del decreto-legge 1 aprile 2021, n. 44).
Da lunedì 12 aprile la Lombardia passa in fascia arancione, dopo quasi un mese di «rosso» . Il cambio di colore, dovuto a un miglioramento del trend dell’epidemia di Covid-19, riguarda buona parte dell’Italia.
Di seguito sono le novità per le attività commerciali, le scuole, gli spostamenti ecc.. :
Negozi, parrucchieri, centri estetici
Riaprono tutti i negozi, compresi quelli di parrucchiere e i centri estetici. Dovranno continuare a rispettare le regole di distanziamento e di igienizzazione degli spazi. Nelle giornate festive e prefestive sono chiusi gli esercizi commerciali all’interno dei centri commerciali e dei mercati, a eccezione delle farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, lavanderie e tintorie, punti vendita di generi alimentari, di prodotti agricoli e florovivaistici, tabacchi, edicole e librerie.
Il rientro in classe
Come già succede da dopo Pasqua, i nidi, le scuole materne, le elementari e le medie fanno lezione in presenza al 100 per cento (si aggiungono quindi le seconde e terze medie, finora ferme alla didattica a distanza). Anche gli studenti delle superiori tornano in classe, per ora solo al 50 per cento e con ingressi scaglionati. E con il passaggio in zona arancione rientrano anche gli universitari. Da domani lezioni in aula alla Statale, al Politecnico e alla Bocconi. Dal 14 il via anche in Cattolica e Iulm, e la Bicocca riapre per le matricole a rotazione.
Bar e ristoranti: sì all’asporto e alle consegne a domicilio
Continua lo stop al consumo di cibi e bevande all’interno dei ristoranti e delle altre attività di ristorazione e nelle loro adiacenze. Sì all’asporto dalle 5.00 alle 22.00 (dalle 5 alle 18 senza restrizioni, dalle 18 alle 22 vietato a chi svolge prevalentemente attività di bar senza cucina). La consegna a domicilio è consentita senza limiti di orario. È consentita, senza limiti di orario, anche la consumazione di cibi e bevande all’interno degli alberghi e delle altre attività ricettive, per i soli clienti.
Le limitazioni agli spostamenti
Ci si può muovere liberamente all’interno del proprio Comune tra le 5.00 e le 22.00, senza autocertificazione. Poi scatta il coprifuoco. È sempre consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione, così come il rientro nelle seconde case dentro e fuori la propria Regione, a meno che ordinanze specifiche delle singole Regioni lo vietino. Per quanto riguarda le visite ad amici o parenti, è consentito, una sola volta al giorno, spostarsi verso un’altra abitazione privata abitata dello stesso Comune, sempre tra le 5.00 e le 22.00, a un massimo di due persone, oltre a chi vive nell’abitazione di destinazione. È comunque possibile portare con sé i figli minori di 14 anni (o altri minori di 14 anni sui quali le stesse persone esercitino la potestà genitoriale) e le persone disabili o non autosufficienti che convivono con loro. Non è possibile uscire dal proprio Comune. Fanno eccezione i residenti in paesi che hanno fino a 5 mila abitanti: possono spostarsi, tra le 5.00 e le 22.00, entro i 30 chilometri dal confine del proprio Comune (quindi anche in un’altra Regione), anche per le visite ad amici o parenti nelle modalità già descritte. Non possono spostarsi verso i capoluoghi di provincia, che in Lombardia sono Bergamo, Brescia, Como, Cremona, Lecco, Lodi, Mantova, Milano, Monza, Pavia, Sondrio, Varese.
Sì allo sport all’aperto nei circoli
Restano chiuse palestre e piscine. È consentito recarsi presso centri e circoli sportivi, pubblici e privati, del proprio Comune o, in assenza di tali strutture, in Comuni limitrofi, per svolgere esclusivamente all’aperto l’attività sportiva di base. È possibile recarsi in un altro Comune, dalle 5.00 alle 22.00, per fare attività sportiva solo qualora questa non sia disponibile nel proprio Comune, purché si trovi nella stessa Regione . Inoltre è possibile, nello svolgimento di un’attività sportiva che comporti uno spostamento (per esempio la corsa o la bicicletta), entrare in un altro Comune, purché tale spostamento resti funzionale unicamente all’attività sportiva stessa e la destinazione finale coincida con il Comune di partenza.
Ci si può muovere liberamente all’interno del proprio Comune tra le 5.00 e le 22.00, senza autocertificazione. Poi scatta il coprifuoco. È sempre consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione, così come il rientro nelle seconde case dentro e fuori la propria Regione, a meno che ordinanze specifiche delle singole Regioni lo vietino. Per quanto riguarda le visite ad amici o parenti, è consentito, una sola volta al giorno, spostarsi verso un’altra abitazione privata abitata dello stesso Comune, sempre tra le 5.00 e le 22.00, a un massimo di due persone, oltre a chi vive nell’abitazione di destinazione. È comunque possibile portare con sé i figli minori di 14 anni (o altri minori di 14 anni sui quali le stesse persone esercitino la potestà genitoriale) e le persone disabili o non autosufficienti che convivono con loro. Non è possibile uscire dal proprio Comune. Fanno eccezione i residenti in paesi che hanno fino a 5 mila abitanti: possono spostarsi, tra le 5.00 e le 22.00, entro i 30 chilometri dal confine del proprio Comune (quindi anche in un’altra Regione), anche per le visite ad amici o parenti nelle modalità già descritte. Non possono spostarsi verso i capoluoghi di provincia, che in Lombardia sono Bergamo, Brescia, Como, Cremona, Lecco, Lodi, Mantova, Milano, Monza, Pavia, Sondrio, Varese.
Sì allo sport all’aperto nei circoli
Restano chiuse palestre e piscine. È consentito recarsi presso centri e circoli sportivi, pubblici e privati, del proprio Comune o, in assenza di tali strutture, in Comuni limitrofi, per svolgere esclusivamente all’aperto l’attività sportiva di base. È possibile recarsi in un altro Comune, dalle 5.00 alle 22.00, per fare attività sportiva solo qualora questa non sia disponibile nel proprio Comune, purché si trovi nella stessa Regione . Inoltre è possibile, nello svolgimento di un’attività sportiva che comporti uno spostamento (per esempio la corsa o la bicicletta), entrare in un altro Comune, purché tale spostamento resti funzionale unicamente all’attività sportiva stessa e la destinazione finale coincida con il Comune di partenza.
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Ultimo aggiornamento pagina: 12/04/2021 09:15:05