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Decreto Salva Casa

Il Decreto Salva Casa ha concluso il suo iter parlamentare: dopo la firma di Mattarella e l’approvazione alla Camera, ha ora ottenuto l’approvazione definitiva in Senato. Decreto Salva Casa: quali interventi si potranno sanare Il Decreto Salva...
Data:

28 luglio 2024

Tempo di lettura:

2 min

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Il Decreto Salva Casa ha concluso il suo iter parlamentare: dopo la firma di Mattarella e l’approvazione alla Camera, ha ora ottenuto l’approvazione definitiva in Senato.

Decreto Salva Casa: quali interventi si potranno sanare
Il Decreto Salva Casa offre la possibilità di sanare una vasta gamma di interventi che riguardano aspetti quotidiani della vita domestica, con l’obiettivo di risolvere piccole irregolarità, riguardanti soprattutto verande, tende, soppalchi, gradini, grondaie, finestre, pareti e porte interne.
Vediamole nel dettaglio:
Ampliamento dell’edilizia libera: un’importante novità è l’inclusione nel criterio di edilizia libera di vetrate panoramiche amovibili, varie tipologie di tende e opere di protezione solare e dagli agenti atmosferici. Sono ora consentite diverse tipologie di coperture, incluse pergole con telo addossate alla casa, anche con elementi di supporto fissi necessari per il loro corretto funzionamento e estensione. Le pergole bioclimatiche con telo retrattile sono anch’esse realizzabili liberamente, purché non creino spazi chiusi permanenti.

Flessibilità nella distribuzione delle aperture: il decreto introduce una maggiore flessibilità nella gestione degli spazi interni delle abitazioni. In particolare, consente ai proprietari di riposizionare le aperture interne; modificare la disposizione di porte all’interno dell’abitazione e spostare la collocazione delle finestre che non danno sull’esterno. Queste modifiche possono essere effettuate senza la necessità di richiedere permessi specifici o presentare comunicazioni alle autorità competenti.

Modifiche di altezze e superfici: la normativa rivede i parametri per le ristrutturazioni, superando parzialmente le disposizioni risalenti al 1975. Il limite minimo dei soffitti scende da 2,70 a 2,40 metri, mentre i monolocali possono partire da 20 mq e i bilocali da 28 mq.

Recupero dei sottotetti: il decreto mira a semplificare il recupero dei sottotetti a livello nazionale, prevedendo deroghe alle norme sulle distanze tra edifici. L’obiettivo è aumentare l’offerta di alloggi limitando il consumo di suolo. Tuttavia, per le procedure di recupero dei sottotetti, bisogna comunque attenersi alle regole regionali, che in alcuni casi risultano più permissive ma presentano anche alcune restrizioni.

Ampliamento delle tolleranze costruttive ed esecutive: il decreto prevede un ampliamento delle tolleranze costruttive ed esecutive, che ora oscillano tra il 2% e il 6% in base alla superficie dell’intervento. Viene inoltre semplificato l’accertamento di conformità, eliminando la richiesta di doppia conformità, che sarà necessaria solo nei casi più gravi.

Cambio di destinazione d’uso: la sanatoria permette il cambio di destinazione d’uso degli immobili tra categorie omogenee, pur imponendo il rispetto delle normative specifiche per ciascuna tipologia. Questo significa che il passaggio tra categorie funzionali diverse deve essere conforme non solo alle prescrizioni per ciascuna categoria, ma anche alle disposizioni stabilite dal piano del Territorio.

Nonostante le semplificazioni introdotte, ogni intervento edilizio richiede una valutazione attenta e specifica. Per questo motivo, è fortemente consigliato affidarsi a un esperto del settore prima di intraprendere qualsiasi modifica o regolarizzazione.

A cura di

URP

Ultimo aggiornamento pagina: 28/07/2024 11:21:03

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